Ilaria Massariol • graphic designer - post producer
 

LA NOBILE ARTE DI RIALZARSI QUANDO TUTTO VA A ROTOLI —

«Cosa c’è di più forte del cuore umano
che si schianta di continuo
e ancora vive.
» — 𝐑𝐮𝐩𝐢 𝐊𝐚𝐮𝐫

Questo è il primo articolo personale vero e proprio, e volevo cominciare con un argomento molto particolare e che mi sta a cuore: in diversi momenti della nostra vita, ci siamo sicuramente ritrovati di fronte ad una delusione, o siamo stati costretti a tagliare dei rapporti tossici, oppure ci siamo scontrati con imprevisti che ci hanno rovinato la giornata. Possono essere episodi più o meno seri, ma la cosa che li accomuna tutti è il risultato finale: il nostro malumore.

Una cosa che mi è sempre stata insegnata sin da piccola è che bisogna accettare ciò che la vita ti offre, e che se qualcosa non va come vorremo bisogna solo trovare un piano B oppure accettare la situazione così come si presenta.

Potrebbe essere considerato come un punto di vista egoistico oppure autolesionista, ma io sono una persona molto emotiva e quando qualcosa non va esattamente come l’ho pianificata è facile che mi demoralizzi. Per questo, se ho le possibilità cerco sempre di far andare per il verso giusto ciò che mi capita.

Ma ogni sbaglio e ogni evento/circostanza che non si è sviluppato nel migliore dei modi, è sempre un’occasione per imparare e migliorarci. Per questo voglio dirvi quali sono le cose che personalmente mi aiutano a stare meglio quando qualcosa va storto.

  • Accettate la realtà, pensate che poteva andare peggio e vedete i lati positivi.

Spesso ci dimentichiamo che “esistono cose peggiori nella vita”, passatemi il termine. È legittimo essere arrabbiati, è comprensibile piangere e rimanerci male. È normale avvertire un vuoto dentro di noi quando si sta male: una sensazione che ti mangia dentro, che ti divora e non vuole fare altro che riportare la mente a quel momento e farti soffrire in ritmo costante. Vuole farci piangere, urlare, punirci e rinchiuderci in spazi lontani in modo da emarginarci dal mondo eterno.

Dovete però cercare di combattere quelle sensazioni, e di ricercare dei piccoli sprazzi di luce. So che può sembrare difficile pensarli, ma è il primo piccolo passo: l’accettazione.

  • Concentratevi su altro che sapete che vi fa stare bene.

Distrarsi. È un ottimo metodo per non pensare per qualche ora. Importante: non pensare a ciò che vi ha fatto stare male. Concedetevi qualche ora per non pensare in generale, e sviare la vostra mente altrove. A me aiuta passeggiare all’aria aperta, e quando sono arrabbiata o triste cammino anche per ore intere con le cuffie nelle orecchie.

Paralyzed — NF

I’m paralyzed
Where are my feelings?
I no longer feel things
I know I should
I’m paralyzed
Where is the real me?
I’m lost and it kills me inside
I’m paralyzed

Questa è la mia canzone del momento, per farvi un esempio (il testo può sembrare un controsenso a quello che ho appena scritto, lo so). La vostra canzone del momento potrebbe essere la vostra colonna sonora per questa giornata dove decidete di liberarvi per un momento dal peso di pensare.

Potete anche decidere di stare con qualcuno ed evitare di restare da soli, se questo vi può creare difficoltà. Io personalmente preferisco rimanere da sola quando ho questo tipo di giornate, in quanto mi conosco e so che potrei risultare maleducata agli occhi delle persone se trascorressi del tempo con loro. Inoltre, piuttosto che contagiare le altre persone e intossicarle con la mia malinconia, preferisco isolarmi e vedermela tra me e me.

  • Ascoltatevi.

Cercate sempre e comunque però di tenere a mente che è giusto stare male: se durante la giornata vi doveste ritrovare a pensare a quello che vi è successo e vi scappa una lacrima, non vi giudicate e non vi vergognate, e tenete sempre a mente che il male è sempre e solo momentaneo.

Comprendere e ascoltare le proprie emozioni è sempre giusto, e lasciarle andare ancor più. Spesso dopo un bel pianto, ci si sente subito meglio. Alcuni urlano, altri picchiano i cuscini, altri feriscono se stessi, ognuno ha il suo metodo in base all’emozione che sente.

Ascoltate le vostre emozioni come in ugual modo vi dico di ascoltare il vostro corpo. Se sentite il vostro corpo è stanco perché voi siete stressati, un bagno caldo oppure una tisana rilassante è ciò che consiglio.

Con un bel bagno caldo per sciogliere i muscoli e ricercare un momento di pace, suggerisco dei rimedi naturali: candele alla lavanda, fiori di camomilla, lavanda e rosmarino (o anche artemisia) e 1kg di sale non raffinato. Il profumo delle candele e la flebile luce aiuteranno gli occhi e la mente a rilassarsi. Erbe, fiori e sale aiuteranno il corpo a distendersi e a purificarsi dai pensieri negativi.

Allo stesso modo, la scelta della tisana potrebbe essere con un misto sminuzzato di lavanda, biancospino e camomilla (o anche melissa): una volta sminuzzate, lasciatele nell’infusore immerso nell’acqua calda per circa 5 minuti.

Credere o non credere ai rimedi naturali ovviamente è a discrezione vostra, ma a me aiutano tanto.

Importante: ricordatevi di respirare e di bere acqua. Non starò qua a dirvi i benefici di entrambi, ma spesso quando si sta male si preferisce privarsi di qualsiasi cosa. Io in passato mi sono privata cibo, aria, contatti col mondo esterno… Tutto questo è sbagliato. Ricordatevi di respirare e bere, almeno.

  • Riprendete in mano il problema con uno sguardo diverso.

Vi siete concessi una giornata per riprendere il controllo di voi stessi e delle vostre emozioni, ora riprendete in mano il problema e studiate un piano per rimediare al danno/riprogrammare ciò che è andato storto.

Concentratevi sul compiere semplici azioni, continuando a mantenere pensieri positivi: spesso quando siamo stanchi e scoraggiati, il cervello subito non riesce a collaborare con la nostra voglia di ricominciare, perciò un consiglio è concentrarsi su piccoli step che ridiano man mano la carica. Pensate a cosa avete sbagliato o a cosa non avete prestato attenzione in passato, e cercate di non rifare gli stessi errori.

Nel caso di uno sbaglio che non dipendeva da voi, riflettete se è il caso di fare il primo passo oppure aspettare che sia l’altra persona a farlo. Io per esperienza personale so che spesso le persone sono orgogliose, quindi conviene sempre riflettere bene e capire se è la cosa giusta per la coppia/per il gruppo di amici ritrovare un equilibrio oppure se è meglio allontanarsi definitivamente.

I rapporti spesso sono più complessi da gestire, ancor più se c’è di mezzo la sfera emotiva. Parlando per me, nel corso degli anni ho lasciato indietro volontariamente molte persone e sono di conseguenza stata lascia indietro da altrettante. Non è mai facile gestire una situazione del genere, ancor più se si è da soli.

Ciò che può aiutare è seguire ciò che ho detto prima, ma anche sapere che sicuramente non sarete mai veramente soli: i vostri famigliari sono sempre lì per voi, in ogni difficoltà. Indubbiamente, la famiglia è l’unica cosa certa dopo la Morte nelle nostre vite: affidatevi a loro senza timore quando vi sentite abbandonati o quando percepite che da soli non riuscite a gestire le emozioni.

  • Ricordatevi: il dolore passa, ma la cicatrice resta.

Non voglio darvi false speranze o facilitarvi il percorso. Avete sofferto, e non lo dimenticherete mai. Il dolore passa, ma la cicatrice permane. Sempre. Anche se voglio essere positiva con le mie parole, la verità non deve essere alleggerita a parer mio.

Quando soffrite e provate quel senso di pesantezza che quasi vi impedisce di respirare. Quel “solco sul viso” che siete costretti a tenere in pubblico per non mostrare la vostra sofferenza. Le parole che dovete dire per alleggerire l’accaduto, quando dentro di voi sapete che in realtà è più pesante di quello che avete appena descritto. Io non so perdonare in molti casi, in altri studio la situazione e metto su una bilancia le due opzioni cercando di capire cosa fare. Ci sono cascata tante volte, tante volte ho perdonato persone che poi mi hanno ferito subito dopo. È un mio difetto cercare di vedere il buono in ogni persona, anche se poi mi si ritorce contro.

Non è facile, ma non impossibile. È facile dimenticare quanto si possa essere incredibilmente capaci e pieni di risorse: scegliete di perseverare, scegliete di adottare piccole correzioni ogni giorno, scegliete soprattutto voi stessi. Non è egoistico, ma dovete pensare prima di tutto cosa fa bene a voi, non agli altri.

Quando tutto va a pezzi, quando anche lo sforzo più piccolo sembra vano, c’è sempre un modo per rialzarsi. Attenzione: non “dimenticare”, ma andare avanti, il che non significa necessariamente né sopportare né distanziarsi dalle situazioni o dalle persone. Semplicemente, siamo in grado di capire se siamo capaci di proseguire con accanto le stesse persone oppure se non lo siamo.

  • Detto questo: sorridete.

L’ultimo passo: riprendere a sorridere nonostante tutto. È la forza più grande.

Non è facile anche fare questo. Forse avete ancora le lacrime agli occhi e non ve ne accorgete finché non sentite che non respirate più. Forse siete ancora spaventati all’idea di tutta questa sofferenza, e non percepite nulla attorno a voi che non siano i vostri singhiozzi.

Sono qua per prima a dirvi che non dovete andare nel panico, e so cosa vuol dire trovarsi in quella situazione. So cosa vuol dire ritrovarsi per terra senza nemmeno accorgersi, con le unghie sui polsi e percepire null’altro che un perforante ronzio nella testa. So come ci si sente: male. Terribilmente male.

È in questi momenti che abbiamo bisogno di uno scossone. Potete essere voi stessi che decidete da soli di rialzarvi, oppure di farvi aiutare. Ma non lasciate che quel panico sia la causa della vostra caduta verso l’oblio. Non permette a nessuno di buttarvi giù per sempre, e ancor meno (o peggio) a voi stessi di lasciarvi morire dentro.

È giusto star male, ma non per sempre. Perciò il mio consiglio è: sorridete.

Volevo concludere sembrando davvero positiva e sprizzando gioia da tutti i pori, ma non sono la persona giusta per questo tipo di argomenti. Vi ho messo su un piatto tutte le fasi del dolore e i miei personali metodi per cercare di superarlo. Sta a voi ora capire se avevo ragione oppure se ho scritto castronerie.

Volevo dare il via alla sezione degli articoli con un protagonista serio. Non so se anche i prossimi articoli saranno così, ma spero per il momento che questo vi abbia interessato che non abbiate chiuso prima la pagina.

See you in the next article, by my little masterpiece!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *