Ilaria Massariol • graphic designer - post producer
 
Tra Braies e Dobbiaco: tra le magie del solstizio d’inverno in Trentino —

Tra Braies e Dobbiaco: tra le magie del solstizio d’inverno in Trentino —

La cosa divertente di questo viaggio è che non era assolutamente previsto: fu deciso di punto in bianco, ma mai scelta fu migliore per trascorrere i primi giorni invernali

Un mese prima di Dicembre iniziai a programmare il viaggio: se fosse meglio andare in macchina o in treno, che stanza prenotare ecc. L’obbiettivo era Dobbiaco, ma non trovai neanche un tetto con un prezzo economico. Capisco che è buona stagione, ma quel paese non è proprio la meta preferita di sciatori e altri amanti della montagna, quindi perché i prezzi sono così alti?!

La soluzione ideale arrivò quando cominciai a cercare con Booking stanze d’hotel nelle vicinanze di Dobbiaco; c’erano molti paesini con prezzi inferiori, ma ad attirare la mia attenzione fu un hotel a quindici minuti dalla nostra meta: Gasthof Huber, Braies. 99 € per una notte, stanza matrimoniale con colazione compresa. Mai scelta migliore fu presa, senza contare che ci sarebbe stata una seconda meta da visitare!

Gasthof Huber hotel

L’hotel era davvero carino, semplice ed essenziale, e la stanza aveva una splendida vista sui monti innevati! Dopo quasi 3h e mezza di viaggio in macchina, vedere quel paesaggio fu un sollievo per l’animo e motivo di sorriso nonostante fossero -3°.

Il pranzo fu molto soddisfacente, e devo dire che per le quantità abbondanti i piatti avevano un prezzo più che accettabile! I gestori erano davvero gentili, si vedeva che era un hotel a gestione familiare.

Era ora di partire per Dobbiaco!

È stato faticoso capire quale fosse il vero centro del paese, in quanto i cartelli stradali erano tutti in tedesco e il mio Google maps penso stesse cercando in tutti i modi di mandarmi fuori strada. Alla fine andò tutto bene, e una volta tra le vie strette del paesino fu facile identificare il centro storico. Ora non rimaneva altro che attendere il grande evento: la parata dei Krampus.

Una piccola introduzione per chi non sapesse nulla sulle origini del Krampus: è un essere demoniaco che accompagna la figura folcloristica di San Nicola e viene rappresentato nella tradizionale sfilata lungo le strade di vari paesi del Trentino-Alto Adige e Friuli – Venezia Giulia, ma anche in altri paesi tra cui Austria, Germania meridionale (Baviera), Slovacchia, Repubblica Ceca, Slovenia, Ungheria, in alcune parti della Croazia.

Tale tradizione è legata alla mitologia cristiana, più precisamente al vescovo San Nicola: Krampus infatti è un demonio sconfitto dal santo e perciò costretto a servirlo. Si racconta che tanto tempo fa, nei periodi di carestia, i giovani dei piccoli paesi di montagna si travestissero usando pellicce formate da piume, pelli e corna di animali. Essendo così irriconoscibili, andavano in giro a terrorizzare gli abitanti dei villaggi vicini, derubandoli delle provviste necessarie per la stagione invernale. Dopo un po’ di tempo, i giovani si accorsero, però, che tra di loro vi era un impostore: era un demone, che approfittando del suo reale volto diabolico si era inserito nel gruppo rimanendo riconoscibile solo grazie alle zampe a forma di zoccolo di capra.

Venne dunque chiamato il vescovo Nicola, per esorcizzare l’inquietante presenza. Sconfitto il demone, tutti gli anni i giovani, nel giorno della vigilia di San Nicola, travestiti da demoni, sfilavano lungo le strade dei paesi, non più a depredare ma a “punire i bambini cattivi”, accompagnati dalla figura del vescovo che aveva sconfitto il male

Voglio ricordare però che tale figura possiede origini ancora più antiche: l’origine di questa figura si perde nelle nebbie del tempo, ma spesso la si tende ad associarla ai tanti riti pagani (più probabilmente celtici) dell’eterna lotta tra il bene e il male che sono stati adattati alla cristianità. Un’altra ipotesi è che sia una tradizione legata al Solstizio invernale.

Si hanno notizie dell’apparizione di cortei dedicati ai Krampus a partire dai XIX secolo: per l’occasione, tutti i partecipanti usavano travestirsi da demoni e sfilare lungo le strade dei paesi, portando doni ai bambini buoni e picchiando quelli che si erano comportati male. Tale usanza si è mantenuta nel corso del tempo e, anche attualmente, le processioni di Krampus tornano a popolare ogni anno le strade dei paesini di montagna, e più precisamente tra il 5 e l’8 dicembre.

Col calar del sole, in paese grandi e piccini erano pronti a vedere emozionati la parata che ogni anno riempie ogni angolo della città di figure mostruose, con maschere terrificanti dallo sguardo feroce e grottesco sovrastate da grandi corna, vestite di pesanti costumi in pelliccia di caprone e munite di torce infuocate, fruste con cui castigare le vittime e grossi campanacci che ne annunciano l’arrivo fin da molto lontano. La sfilata fu volutamente rumorosa: i demoni terrorizzano il pubblico, fra le loro spaventose urla e il frastuono di catene e bastoni, fuochi artificiali e fumo che usciva da sotto le pellicce e dai loro cesti in vimini, vagano alla ricerca di adulti e bambini cattivi da punire, come vuole la tradizione.

È stato davvero emozionante! Anche se ho preso delle belle frustate sulle caviglie, ne era valsa la pena! La parata è durata tra l’ora e mezza e le due ore: mi aspettavo durasse di più, ma c’erano gruppi da ogni dove, sia italiani che tedeschi e austriaci.

Terminata la parata, purtroppo, la maggior parte dei demoni si tolsero le maschere rivelando i loro reali volti: tedeschi e italiani che non vedevano solo l’ora di ubriacarsi di vin brulè e quant’altro le bancherelle di Natale di Dobbiaco potessero offrire. Poco male, diciamo che se lo meritavano. Anche se alcuni si sono dimostrati parecchio scortesi.

L’indomani mi svegliai di primo mattino, pronta a fare colazione e per la nostra seconda meta improvvisata: fatto il check out, era il momento di raggiungere il lago di Braies! L’avevo già visto anni prima, ma fu durante la stagione autunnale. Non lo avevo mai visto con la neve: tutta quella neve e quel ghiaccio avevano reso il lago se è possibile più bello.

La prima cosa che istintivamente mi venne da fare fu quella di mettere i piedi su quelle che ricordavo fossero le rive del lago: era talmente ghiacciato che ci si poteva camminare sopra! D’istinto cominciai a scattare foto a raffica. Il sole gelido che da dietro le montagne voleva illuminare quella candida neve che poche persone avevano usato calpestare quella mattina, gli abeti che resistevano ai -9° avvolti dalla neve… fu come essere a Narnia in pieno dominio della Strega Bianca.

Se c’è una cosa che però adoro di questa zona è un elemento in particolare: nessuno che mi conosce bene direbbe che io sia attratta dai luoghi “religiosi”, ma sì ci sono delle chiese che mi hanno rapito il cuore e tra queste sicuramente c’è anche lei, la cappella sulle rive del lago di Braies.

Questa piccola cappella privata è un simbolo importante per me: è stato proprio qui che il mio patrigno ha chiesto a mia madre di sposarla tre anni fa, e ogni volta riesce sempre a strapparmi un sorriso alla sola vista. È un simbolo d’amore nel mio immaginario personale, per quanto la gente possa emozionarsi alla vista in quanto luogo principale di una famosa sitcom.

Non vi è il permesso di entrarci, ma se passate nei dintorni del lago fare un salto e vede dall’esterno questa cappella vale comunque la pena!

Il Trentino in alta stagione può sembrare davvero caro, ma se si cerca bene si trovano prezzi accettabili in posti che sono in punti strategici: non è necessario cercare l’hotel extra lussuoso con la piscina idromassaggio, vista sui monti, sauna ecc. Gasthof Huber hotel offre lo stretto necessario con però la bellezza della vista dalla terrazza e pasti abbondanti, e la comodità della distanza tra un paese e l’altro con pochi minuti di macchina.

Fidatevi, non sono né un’esperta e nemmeno una che viaggia ogni settimana, ma quando lo faccio trovo sempre delle chicche che valgono la pena. Il viaggio è la vera esperienza, e ciò che vorrai vedere è ciò che deve importare, non il luogo dove alloggi: basta un tetto, un letto e una doccia, il resto è superfluo/a discrezione del tuo budget personale.

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